Parole non dette, soffocate, schiacciate nella violenza dell’auto-costrizione.Frasi che esplodono nell’insensatezza inutile delle parole di troppo, vomitate dalle nostre bocche come un veleno ingerito in quantità infinitesimali per anni...Ogni parola mancata è diventata una pietra: un muro di si-lenzi costruito lentamente, in maniera quasi impercettibile, squarciato all’improvviso da una breccia che sputa urla e rancori, nella chiassosa esplosione del disamore sofferto a lungo in segreto.Poi, con dolorosa fatica, la breccia si ripara, lo squarcio di verità si assopisce nell’inganno consueto, sotto altri strati di silenzio che s’addormentano, pietre sedimentarie ad innalzare il muro.Io sola conosco i segreti di queste esplosioni di rabbia, i risentimenti antichi come la terra, profondi quanto la mia vita stessa, i rancori mai sopiti, i perdoni che ho saputo accordare con le labbra, ma non col cuore. Io sola conosco quell’amore degradato, avvelenato, segreta-mente trasformato nel desiderio di sfuggirti come si sfugge ad una sostanza letale, un'infermità, una guerra.Io sola conosco le ondate di rimorsi in cui mi sembra di affo-gare ogni volta che uno dei nostri inevitabili litigi mi sommerge con l’acuta consapevolezza dell’incapacità ad amare, della gratitudine con cui dovrei ricompensarti e che non ti so offrire.Tu hai voluto essermi madre.Nella sterilità del tuo ventre asciutto, dei tuoi seni piccoli che non hanno mai allattato, hai voluto essere madre più di quanto lo vogliano a volte le donne che si sentono crescere in corpo le proprie creature.Hai affrontato anni di attese, di frustrazioni, di trafile buro-cratiche insensate e mortificanti, mi hai aspettata e cercata in un paese lontano dal tuo, hai giocato tutte le tue carte per convincere l’uomo che ti stava accanto, refrattario a questa tua strana idea, a diventarmi padre.Tu mi hai scelta e mi hai donato il primo abbraccio della mia vita, che ho ricevuto stranita e con le gambe ciondolanti, senza stringermi a te, perché ancora non sapevo che cosa volesse dire essere presa in braccio.Hai voluto essermi madre.Io, forse, non ho saputo esserti figlia.
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